sabato 4 aprile 2020

SIGMUND FREUD



La vita

Sigmund Freud nacque a Freiberg, in Moravia (l’odierna Repubblica Ceca), nel 1856 e, a soli quattro anni, si trasferì con la famiglia a Vienna. Laureatosi in medicina, si dedicò alla psichiatria e, approfittando di una borsa di studio, trascorse un breve soggiorno a Parigi dove si interessò allo studio dei fenomeni isterici curati attraverso l’ipnosiRitornato a Vienna, divenne il collaboratore del medico Josef Breuer: quest’ultimo aveva notato come l’ipnosi potesse risultare utile non solo per tenere sotto controllo i sintomi isterici attraverso la suggestione. 

Era possibile, infatti, riuscire ad utilizzare il metodo come strumento per far ricordare al paziente degli episodi spiacevoli dimenticati, neutralizzando così la carica emotiva negativa connessa all’avvenimento, che continuava ad agire nel presente. 

Sigmund Freud arrivò alla conclusione che, alla base dei sintomi nevrotici, non c’erano dei problemi organici ma un conflitto, operante al di là della sfera cosciente del soggetto, tra forze inconsce. Da tale scoperta nacque dunque la psicoanalisiche letteralmente significa studio della mente e che, nello specifico, riguarda l’inconscio.  Le sue teorie costituirono una vera e propria rivoluzione nel pensiero occidentale ed ebbero ripercussioni sulle più svariate discipline.


Il pensiero

La psicoanalisi è proprio la disciplina nata per curare alcune turbe di tipo mentale, che ha finito per scandagliare le dinamiche dell’inconscio. Secondo Freud, infatti, molti disturbi deriverebbero da un conflitto tra richieste psichiche differenti e di segno opposto, che sarebbero poi state descritte come Es/ Super-io/ Io
Riguardo all’origine di questo conflitto, lo studioso avrebbe proposto tre ipotesi differenti nell’arco della sua carriera: la lotta tra il principio di piacere e principio di realtà, quella tra la spinta sessuale e la spinta all’autoconservazione e infine tra pulsione di vita e pulsione di morte.
Intesa come una pratica, dunque, la psicoanalisi e gli psicoanalisti si pongono come obiettivo quello di risolvere il conflitto nella psiche del paziente, indagandone l’inconscio con il suo aiuto. Tra le modalità a disposizione del medico ci sono l’interpretazione dei sogni, le associazioni libere e lo studio degli atti mancati.

Interpretazione dei sogni


Come accennato, per Freud, i sogni, se debitamente discussi con il paziente e interpretati, costituiscono un viatico per accedere all’inconscio. Ogni sogno presenta un contenuto manifesto, ovvero ciò che si ricorda al risveglio, gli elementi della storia, spesso di tipo simbolico. Il contenuto latente sono invece le forme nascoste dai simboli, che per l’appunto vanno analizzati per capire il desiderio represso che sta al fondo del sogno. 
Nella costituzione dei sogni si notano poi una serie di leggi, che servono a trasformare contenuti latenti-simbolici in manifesti. Queste leggi includono la condensazione, lo spostamento, la drammatizzazione, la simbolizzazione e la rappresentazione per l’opposto.


Funzionamento della mente e inconscio


Dunque se i movimenti della psiche dell’uomo sono influenzati dall’inconscio, come si divide al suo interno questo spazio mentale? C’è una parte, definita del preconscio, che include tutta una serie di contenuti mentali che sono attingibili e percepibili se il paziente si concentra attentamente. L’inconscio vero e proprio è invece l’interezza del rimosso, ovvero tutti quegli elementi che la rimozione nasconde ai processi consci della mente. Questo meccanismo psichico è ciò che rende così difficile fare affiorare desideri, pensieri o ricordi, in quanto alcune parti della mente li reputano inaccettabili o dannosi.



La personalità di un individuo
La personalità di un individuo, infatti, è determinata dallo scontro, l’armonia e gli squilibri creati dalle tre parti dell’inconscio.
Il primo è l’Es, ovvero la membrana più esteriore della nostra personalità, quella normalizzata e a disposizione di tutti, che ha come compito proprio trovare un equilibrio tra le spinte, a volte in contrasto, tra l’Id e il Superego.
Il Super-io è invece un insieme di norme, regole, proibizioni introiettate a partire dall’infanzia, così come alcuni assetti di valori (cos’è giusto e cos’è sbagliato), e sviluppate solitamente tramite il rapporto con le figure genitoriali. In pratica è una sorta di giudice dei pensieri e delle azioni dell’individuo.
L’Io è invece un calderone di impulsi, che possono essere sia di tipo sessuale che aggressive e distruttive. Si tratta della parte più antica della psiche, quella istintiva e animalesca, che ignora qualsiasi norma per soddisfare se stessa.



Complesso di Edipo
Vista la grande importanza data da Freud all’infanzia e al rapporto con i genitori, per lo studioso ogni bambino sviluppa dei desideri molto forti nei confronti di queste figure. Rispetto al genitore dello stesso sesso c’è una rivalità che sfocia in un desiderio di morte e di sostituzione, allo scopo di soddisfare il desiderio di possesso (anche sessuale) nei confronti dell’altro. Ovviamente il suo superamento avviene alla fine dell’infanzia, intorno ai 6 anni, caratterizzando solo i primi anni.



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