giovedì 26 marzo 2020

FRIEDRICH NIETZSCHE



LA VITA

Friedrich Wilhelm Nietzsche nacque a Rocken, vicino Lipsia, nel 1844, figlio di un pastore protestante. A soli cinque anni perse il padre e visse, da allora, con la madre e la sorella senza riuscire mai a guadagnare un rapporto sereno con loro. 
A soli 24 anni divenne professore di lingua e letteratura greca presso l’Università svizzera di Basilea, ma la sua salute era cagionevole e, colpito da frequenti attacchi di emicrania e disturbi alla vista, abbandonò la cattedra per iniziare il suo pellegrinaggio per le città della Francia, della Svizzera e dell’Italia alla ricerca di una serenità che non riuscì mai a raggiungere. 
Pubblicò a sue spese i suoi ultimi lavori e si trasferì per un breve periodo a Torino, dove sopraggiunse un disagio psichico importante. Venne trascinato da un amico in una clinica per malattie nervose in Svizzera e trascorse gli ultimi anni della sua vita con la sorella, immerso nella completa follia. Morì a Weimar nel 1900, mentre la sua fama cominciò a crescere sempre più senza che lui potesse, però, rendersene conto.     


IL PENSIERO

Il pensiero di Friedrich Nietzsche è complesso e si può dividere in 4 fasi:

  1. La fase giovanile: dove domina l’interesse e l’ammirazione per il filosofo Schopenhauer e il musicista Wagner.
  2. La fase intermedia: dove avviene il ripudio dei precedenti ispiratori e prevale un approccio di tipo “scientifico” che comprende Umano, troppo umano (1878-1880) e La gaia scienza (1882).
  3. La fase di Zarathustra con l’opera Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno
  4. La fase finale, che comprende gli scritti degli ultimi anni tra cui Genealogia della morale (1887) ed Ecce homo (1888).


1) Nella sua prima fase, Friedrich Nietzsche vuole celebrare il trionfo della vita e la sua accettazione più totale e completa. Davanti alla crudeltà, alla sofferenza, all’incertezza dell’esistenza, Nietzsche decide di essere un discepolo di Dioniso, il dio dell’ebbrezza che incarna le passioni del mondo e che si contrappone ad Apollo, dio dell'ordine e della razionalità.

2) Nella seconda fase della sua filosofia, Nietzsche è mosso dal proposito di liberare la mente degli uomini da un “errore” fondamentale: la metafisica. La critica a quest’ultima disciplina filosofica si concretizza nella nota espressione della “morte di Dio”.

Secondo NietzscheDio è “la nostra più lunga menzogna”, è la personificazione di tutte le varie certezze morali, religiose attraverso cui l’umanità ha dato un senso rassicurante al caos della vita. È l’essenza di tutte le credenze create dall’uomo, dai tempi dei tempi, per far fronte alla paura dell’assenza di logicità e di qualcosa di benefico che guida la vita.

Con l’espressione "Dio è morto", Nietzsche intende la fine delle certezze che hanno guidato gli uomini per millenni. La morte di Dio non è un evento compiuto, bensì è in corso ed è annunciato dal cosiddetto “uomo folle” (il filosofo) mentre il resto dell’umanità non ne è ancora pienamente consapevole. 

3) La terza fase della filosofia di Friedrich Nietzsche si apre dunque con le alternative che si aprono con la morte di Dio: l’avvento dell’ “ultimo uomo” o del “superuomo”. 
Il superuomo è un concetto filosofico che si colloca nel futuro: corrisponde all’idea di un uomo nuovo, oltre e diverso da ciò che conosciamo.


l superuomo di Nietzsche incarna un modello in cui si condensano e trovano rappresentazione tutti i temi della sua filosofia. 

Le caratteristiche che possiede, infatti, sono: 

  • Accetta la dimensione dionisiaca dell'esistenza e rimane fedele “alla terra” e al corpo.
  • Si colloca nella prospettiva dell'eterno ritorno dell' uguale: vive la viva come se tutto dovesse ripetersi e non cerca il senso dell'esistenza in un “altro” mondo.
  • Si realizza come nuova fonte di valori e significati.
  • Si pone come “volontà di potenza”: vive la sua vita come un continuo oltre passare di se stesso e come libera attività creatrice.

Nessun commento:

Posta un commento